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GRATTERI: STORIA DI UN BORGO MILLENARIO DELLE MADONIE

Gratteri è un comune di circa 900 abitanti della provincia di Palermo. Piccolo centro delle Madonie, Gratteri sovrasta panoramicamente la costa tirrenica dall’alto della regione geografica montana posta a sud-ovest di Cefalù.

Diverse ipotesi sono state avanzate sull’origine del toponimo: secondo Maurolico, la città di Gratteri, vicina a Cefalù, prese il nome dal monte chiamato “Cratos”. Cratos o Craton sarebbe dunque il toponimo attribuito ai locali rilievi montuosi. In alternativa il nome potrebbe derivare dal Crati, il torrente che scendendo da Pizzo Dipilo attraversa l’abitato.

Le prime tracce di frequentazione nel territorio risalgono probabilmente alla tarda età del bronzo o all’inizio dell’età del ferro, testimoniata dal ritrovamento di un “ripostiglio” con otto asce piatte a margini più o meno rilevati; due asce ad occhio con penna incurvata; e un grosso anello, attualmente custoditi nel Museo di Palermo.

Le prime notizie sul nucleo abitato risalgono al periodo della dominazione araba (X-XII secolo). È probabile che un primo insediamento si sia sviluppato intorno al IX secolo in seguito alla costruzione di un presidio musulmano che successivamente si sviluppò in funzione del controllo del territorio.

Di origine araba sono diversi toponimi di località del territorio e sono inoltre presenti alcune costruzioni dall’impianto tipicamente arabo. Nel 1059 giunsero con Roberto il Guiscardo i Normanni e il conte Ruggero d’Altavilla diede un nuovo assetto economico, sociale, giuridico e amministrativo alla Sicilia, che in questo periodo era caratterizzata dalla presenza di etnie diverse, facendo ricorso agli ordini monastici.

Il feudo passò in epoca successiva alla famiglia Ventimiglia, che entrò in contrasto con il vescovo di Cefalù per il possesso del caricatoio di Roccella, a causa della sua importanza strategica ed economica. Confiscata da Carlo d’Angiò, Gratteri venne concessa durante la guerra dei Vespri a Guglielmo di Mosterio.

Durante il periodo aragonese Gratteri ha assistito alle guerre tra le truppe del re Pietro II – che nel 1338 la concedeva insieme a Brucato e Collesano alla regia Curia – e l’esercito siciliano, guidato dai Ventimiglia.

Questi ultimi, che in questa circostanza ottennero l’appoggio degli abitanti di Gratteri, si ripresero la baronia. Dal XV secolo in poi, a partire dal regno di Alfonso d’Aragona, in un mutato panorama socioeconomico e politico, inizia la baronia di Gratteri dei Ventimiglia, che caratterizzerà per secoli la vita della comunità in tutti i suoi aspetti.

Cosa vedere

Da visitare, è il centro storico, caratterizzato da piccoli vicoli. Molto suggestivi sono inoltre i tramonti.

Lungo il percorso, sono dislocati diversi punti di interesse storico e artistico come le antiche porte di accesso al Castello e la Torre dell’Orologio.

Di particolare interesse sono:

la Matrice Vecchia, cappella privata dei Ventimiglia, che custodisce le effigie di Maria Filangeri e Gaetano di Belmonte,  membri della famiglia dei Ventimiglia;

e la Chiesa Madre, in cui sono conservate le Spine della Corona di Cristo e una piccola Madonna del Gaggini.

Le escursioni

Nel territorio di Gratteri sono presenti due siti di interesse ottimi da raggiungere a piedi: la Grotta Grattara, situata a circa 300 m dall’abitato di Gratteri, sorge proprio alle estreme falde del Pizzo di Pilo, ad oltre 1000 metri d’altitudine, da dove s’abbraccia un paesaggio panoramicamente indescrivibile, il toponimo ha probabilmente contribuito a dare il nome al paese; l’Abbazia di San Giorgio, bene culturale di singolare importanza nel panorama siciliano dal punto di vista storico, artistico, spirituale, antropologico. Le sue origini risalgono al sec. XII e si situano in un periodo della storia medievale molto complesso e, allo stesso tempo, intrigante. Un monumento fondato dai Normanni e affidato ad un ordine francese, i monaci Premostratensi, unico esempio in Sicilia per poi, nel 1300, essere ereditato dagli Ospitalieri di Gerusalemme, meglio noti come i Cavalieri di Malta.

Per maggiori informazioni vi invitiamo a visitare il sito https://www.visitgratteri.com/it/portale-turistico/

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